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Ferlaino: "Così Maradona dribblava l'antidoping"
(troppo vecchio per rispondere)
Daevon
2003-09-11 12:22:16 UTC
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Una pompetta nascosta nel pantalone della tuta contenente urina di un
compagno di squadra. E l'obbligo di restare "pulito" dal giovedì alla
domenica. Così l'ex capitano del Napoli dei due scudetti, Diego Armando
Maradona sarebbe riuscito ad evitare i controlli antidoping quando
assumeva cocaina. Sono le rivelazioni fatte dall'ex presidente del Napoli,
Corrado Ferlaino, che in una intervista al quotidiano "Il Mattino" spiega
che altri giovani calciatori del Napoli di allora assumevano coca, parla
di arbitri vicini allo stesso Napoli e ad altre squadre, scommette sulla
promozione della Fiorentina in serie A e dice che Juve, Milan e Inter
"sono i veri padroni del sistema".

Ferlaino spiega che Maradona ritiene lui un "nemico". "Diego mi attacca
sempre - dice l'ex patron azzurro, imprenditore ed ora presidente del
Ravenna -. Eppure io l'ho salvato decine di volte, con l'antidoping
soprattutto: dalla domenica al mercoledì sera, Maradona, come qualsiasi
altro calciatore del Napoli, soprattutto i giovani, era libero di fare
quel che voleva, ma il giovedì doveva essere pulito, non so se mi spiego.
Del resto basta non assumere cocaina per un certo periodo di tempo perché
questa non risulti alle analisi del dopo partita. Moggi e Carmando
chiedevano a giocatori se erano a posto, allora non sapevo cosa accadeva,
però qualche anno dopo sono venuto a conoscenza che si adottava un trucco:
se qualcuno era a rischio gli si dava una pompetta contenente l'urina di
un altro, l'interessato se la nascondeva nei pantaloni della tuta e quando
entrava nella stanza dell'antidoping, invece di fare il suo "bisognino"
versava nel contenitore delle analisi urina pulita del compagno". Ferlaino
spiega che nonostante il presunto trucco adottato "Diego nel 1991 fu
trovato positivo all'antidoping". "Moggi gli aveva chiesto - dice l'ex
presidente del Napoli - se era in condizione: lui rispose di sì, che
andava tutto bene. Il fatto è che i cocainomani mentono a se stessi. Mi
chiamò Nizzola e mi dette in via confidenziale la notizia, ma fu troppo
tardi".

A supporto delle sue rivelazioni, Ferlaino racconta alcuni inediti
particolari della festa per il secondo scudetto spiegano che dovette
inventarsi qualcosa "per fare in modo che non vi fossero estranei". "Feci
arrivare un bus fino negli spogliatoi con le mogli dei calciatori già a
bordo. Non volevo altri neppure i consiglieri del Napoli. Il bus si
diresse a Pozzuoli dove furono imbarcati tutti su un traghetto
festeggiando in navigazione: facemmo baldoria, ci ubriacammo ma non volevo
che la festa fosse macchiata dalla droga". Ferlaino spiega a suo giudizio
che oggi per evitare i controlli antidoping si farebbe in un altro modo:
"Oggi non si può più andare in tuta ai controlli; oggi c'é una lista con
dei numeri che corrispondono ai calciatori. Il medico preposto li estrae a
sorte ma non è difficile trovare medici amici per cui basta toccare con le
mani inumidite di saliva i numeri dei giocatori puliti così diventano più
luccicanti e quando si estrae si sa come scegliere, una specie di
sorteggio pilotato insomma".

Ferlaino parlando degli arbitri poi spiega che instaurò "buoni rapporti
con il designatore Gussoni". "I rossoneri avevano un arbitro amico che era
Lanese detto 'milanese', a noi invece era molto vicino Rosario Lo Bello
perché meridionalista convinto. Il campionato (quello del secondo scudetto
del Napoli vinto nel 1990, ndr) si decise il 22 aprile: il Milan giocava a
Verona e Gussoni designò Lo Bello; successe di tutto espulsioni, milanisti
arrabbiati che scaraventarono le magliette a terra, persero 2 a 1 e noi
vincemmo a Bologna per 4 a 2 e mettemmo in tasca per tre quarti lo
scudetto".

Infine Ferlaino nella intervista-verità fa cenno alle travagliate vicende
del calcio di oggi e in particolare alla promozione a tavolino della
Fiorentina di Della Valle: "Che il calcio stesse precipitando in un
burrone era noto da tempo: Juve, Milan e Inter sono i veri padroni del
sistema con la Juve una spanna più avanti degli altri. Agiscono sulle leve
del potere. I venti club di B si divideranno 90 milioni lasciando fuori le
ripescate. Poveri illusi, solo Della Valle rinuncerà alla sua quota, per
lui quelli sono spiccioli e forse sa pure che gli sarà riservato un
trattamento particolare: scommetto sulla Fiorentina in A".

(11 SETTEMBRE 2003, ORE 13:37)
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Imothep
2003-09-11 12:54:21 UTC
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Post by Daevon
Una pompetta nascosta nel pantalone della tuta contenente urina di un
compagno di squadra.
è da una vita che si conosce sto trucco e che non si può più usare, si fa
anche negli sport di squadra americani.

addirittura c'è che fa purificare la sua urina e poi se la fa rimettere
dentro con un catetere prima dell'antidoping. Si vede nel film The Program,
non è un'invenzione, hanno beccato della gente farlo nei bagni di uno stadio
negli stati uniti.

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