Zuper
2017-03-17 08:36:06 UTC
1) in una mia personale scala di odio, dopo lo sficatissimo "mai una gioia" viene il "grazie lo stesso". Ci sta l'applauso finale e il riconoscimento dell'impegno, ma l'obiettivo (raggiungibilissimo) era la qualificazione e quindi niente grazie.
2) "chi va in giro per Roma perde poltrona" spero che valga anche per la Sud. Ieri, seppure in condizioni eccezionali, si è vista un'alternativa a chi ormai è fuori dallo stadio fisicamente e moralmente. Diversa, peggiore sicuramente, ma un'alternativa. Per usare la loro retorica: onore a chi c'era.
3) non sono un fan sfegatato della psicologia applicata al calcio. Ci saranno state anche delle componenti psicologiche nei 180 minuti di questi ottavi di finale, ma in generale a noi è mancata la condizione fisica nei secondi tempi: dopo il disastro di Lione, anche ieri siamo crollati e l'ultima vera occasione creata da El Shaarawi al 18esimo (bella preparazione, ma cazzo che tiro!). Dopo quel frangente, tanto cuore, ma gambe che giravano poco.
3-bis) nel punto precedente rientrano sicuramente Nainggolan e Dzeko. Al di là di tante altre analisi più approfondite, credo che la differenza chiave tra la Roma di un mese fa e quella attuale stia nel calo di condizione dei due giocatori decisivi. Aggiungo che, come l'anno scorso, un Dzeko fuori forma attira ulteriori critiche perché sembra non impegnarsi... in realtà è la stessa flemma che ha in periodi migliori, solo che arriva sempre secondo.
4) Alisson secondo me è un gran portiere e merita il prossimo anno il posto da titolare. Nelle due sfide con il Lione è stato il giocatore più determinante nel tenerci a galla sino all'ultimo minuto.
5) Bruno Peres. Scrivo poco su ISCR ma non a caso ho avuto modo di esprimere chiaramente il mio pensiero su di lui. Troppo facile oggi... però il suo atteggiamento al momento della sostituzione non solo è sempre sgradevole, ma è anche indice del fatto che lui è in totale confusione.
6) Forza e coraggio, la stagione non è finita e quella di ieri non mi sembra una squadra morta.
2) "chi va in giro per Roma perde poltrona" spero che valga anche per la Sud. Ieri, seppure in condizioni eccezionali, si è vista un'alternativa a chi ormai è fuori dallo stadio fisicamente e moralmente. Diversa, peggiore sicuramente, ma un'alternativa. Per usare la loro retorica: onore a chi c'era.
3) non sono un fan sfegatato della psicologia applicata al calcio. Ci saranno state anche delle componenti psicologiche nei 180 minuti di questi ottavi di finale, ma in generale a noi è mancata la condizione fisica nei secondi tempi: dopo il disastro di Lione, anche ieri siamo crollati e l'ultima vera occasione creata da El Shaarawi al 18esimo (bella preparazione, ma cazzo che tiro!). Dopo quel frangente, tanto cuore, ma gambe che giravano poco.
3-bis) nel punto precedente rientrano sicuramente Nainggolan e Dzeko. Al di là di tante altre analisi più approfondite, credo che la differenza chiave tra la Roma di un mese fa e quella attuale stia nel calo di condizione dei due giocatori decisivi. Aggiungo che, come l'anno scorso, un Dzeko fuori forma attira ulteriori critiche perché sembra non impegnarsi... in realtà è la stessa flemma che ha in periodi migliori, solo che arriva sempre secondo.
4) Alisson secondo me è un gran portiere e merita il prossimo anno il posto da titolare. Nelle due sfide con il Lione è stato il giocatore più determinante nel tenerci a galla sino all'ultimo minuto.
5) Bruno Peres. Scrivo poco su ISCR ma non a caso ho avuto modo di esprimere chiaramente il mio pensiero su di lui. Troppo facile oggi... però il suo atteggiamento al momento della sostituzione non solo è sempre sgradevole, ma è anche indice del fatto che lui è in totale confusione.
6) Forza e coraggio, la stagione non è finita e quella di ieri non mi sembra una squadra morta.